Il programma di lavoro per questo edificio è partito da uno studio attento della preesistenza, inserita nella pianificazione urbanistica di inizio '900 e fondata su una precedente area occupata da catacombe. Il progetto ha tenuto conto soprattutto della delicatezza strutturale e tipologica dello spazio dell'abitare, parte di un villino gemello al quale è adiacente, ed è stato volto a valorizzare lo spazio e la sua articolazione verticale, compromessa dalle manomissioni della fine degli anni '90 che avevano irrimediabilmente diviso i due piani del villino in unità con l'eliminazione della scala interna. Per ricostituire la perduta unità spaziale ad entrambe i piani si è lavorato sulla luce che illumina l'impianto quadrato su due fronti contrapposti, dando valore alla considerevole altezza interna, pari a 410 cm, e creando un volume dentro l'altro attraverso pannelli scorrevoli che rendono flessibile la fruibilità delle diverse zone. Al piano superiore con gli stessi criteri si è integrata anche la veranda e la terrazza.